(38) A Ravenna 50 le persone inserite in casa

2017, Feb 7 | Azioni, Notizie

Sono state circa 50 le persone coinvolte a Ravenna nel progetto Housing first, realizzato dal consorzio Sol.Co, con il finanziamento del Comune di Ravenna e del Ministero dell’Interno – Fondo LIRE UNRRA. Proprio a fine dicembre è stato presentato nel corso di un convegno dal titolo “Prima la casa: l’abitare sociale innovativo”, il primo bilancio annuale del consorzio, chiuso sicuramente in positivo, con 50 persone inserite nel progetto, di cui nel dettaglio 30 inserite nei 7 appartamenti dislocati in diversi quartieri della città di Ravenna e, da dicembre, anche 2 nella città di Faenza. Di queste 30 persone, 2 hanno lasciato volontariamente il progetto per una soluzione abitativa completamente autonoma, mentre 13 persone verranno ospitate in nuovi appartamenti messi a disposizione con l’inizio del 2017.

“Housing First – ha spiegato Dora Casalino, coordinatrice del progetto – è un metodo che consiste in azioni mirate alla stabilità abitativa, attraverso un’innovativa formula di welfare mix”. Il Comune di Ravenna ha svolto un ruolo essenziale in questo anno di lavoro grazie all’istituzione e al coordinamento del tavolo Housing First, che collabora all’individuazione delle persone da coinvolgere.  “Parola chiave del progetto – spiega ancora la Casalino – è “partecipazione”, ovvero il coinvolgimento del pubblico e del privato sociale, ma soprattutto delle persone, affinché tornino ad essere protagoniste, al centro delle scelte che le riguardano, proponendo la propria candidatura al progetto”. I destinatari di Housing First sono principalmente persone che per varie ragioni hanno perso la casa, a volte il lavoro e la rete sociale. Il progetto prevede la partecipazione ai costi abitativi, in forma autonoma o grazie al contributo dei Servizi sociali, richiesto in caso di indigenza.

A Ravenna, il metodo messo in atto prevede la coabitazione, sostenuta e facilitata da una équipe di riferimento. Oltre alla casa, il progetto fornisce ulteriori opportunità, come ad esempio la partecipazione a laboratori di empowerment e verifica delle competenze, organizzati dalla cooperativa “RicercAzione” e dal Consorzio “Fare Comunità”, partner progettuale. “Una grande particolarità di questo metodo – ha continuato la Casalino – è l’attenzione riservata all’autonomia dei partecipanti circa le proprie scelte, partendo da una maggior consapevolezza in merito ai desideri e le aspettative e alla valutazione delle possibili soluzioni”. Recentemente i partecipanti al progetto Housing First sono stati protagonisti di un primo evento pubblico realizzato in collaborazione con la fiera del baratto e del riuso organizzata da CittA@ttiva, in cui si sono presentati alla città.

“Nel complesso – ha concluso Dora Casalino – possiamo quindi affermare che il primo anno di sperimentazione, con la supervisione scientifica della fio.PSD – Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora, dimostra che Housing First si inserisce a pieno titolo fra le opportunità di welfare innovativo, in una più complessa filiera di servizi dell’abitare”.

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